Tra i vari borghi che popolano l’appennino, si affaccia a la Casa del Tibet, emanazione diretta, dal punto di vista culturale, del governo tibetano in esilio. Nata nel 1990, sotto gli auspici del Dalai Lama, trova ideale cornice nel borgo medievale di Votigno di Canossa, a pochi chilometri dal capoluogo emiliano.

Prima aperta in Europa, dopo quelle di Delhi, New York e Città del Messico, questa comunità si propone di preservare e diffondere la cultura tibetana, compromessa dal processo di assimilazione messo in atto dal governo cinese. I ruderi di un borgo dimenticato sono stati trasformati in un piacevole centro di aggregazione, punto di contatto per tutti coloro che desiderano attivare un dialogo tra culture diverse, indipendentemente dalla confessione religiosa. Non è un caso, infatti, che accanto al tempietto buddista sorga una piccola cappella dedicata a S. Francesco.

Nella Casa del Tibet, placidamente adagiata tra le colline reggiane a pochi passi dai ruderi del castello di Canossa, ci sono uno spazio per meditare, una biblioteca e un museo sul Tibet; c’è inoltre la possibilità di organizzare seminari, incontri e mostre. Direttore del centro è l’artista tibetano Tashi Tsering Lama, considerato uno dei maggiori esperti di pittura sacra tibetana.